Apro questo argomento prendendo spunto da quello che era venuto fuori nella discussione sui Fiatagri serie 90.
Vorrei partire da una base teorica che si trova scritta sui comuni libri di meccanica, ben venga poi ogni integrazione da parte vostra.
Lo sforzo di trazione massimo che un trattore può esprimere equivale all'aderenza. L'aderenza si ricava moltiplicando il peso aderente (forza peso che grava sugli organi di propulsione) per il coefficiente di aderenza (A=Ga*Ca), che varia in base alle caratteristiche del terreno e ad altri parametri. Più precisamente Ca è, ad esempio, inversamente proporzionale alla pressione esercitata sul terreno. Risulta quindi evidente che un ruolo essenziale è giocato anche dalla gommatura del trattore stesso. (l'ottimale sarebbero pressioni inferiori al bar)
Non bisogna poi sottovalutare il tipo di attacco dell'operatrice al trattore perchè, se lo sforzo di trazione non è parallelo al terreno, si generano delle forze che "schiacciano" il posteriore del trattore verso il basso, aumentandone la massa aderente. La stessa cosa succede per gli attrezzi collegati al sollevatore. Se un sollevatore riesce a caricare bene il trattore risulta evidente come l'aderenza ne tragga diretto vantaggio.
Inoltre più il punto di applicazione dello sforzo di trazione è in alto più si genera un momento che porta ad un trasferimento di carico dall'assale anteriore al posteriore.
Con questo penso di aver esaurito tutte le nozioni teoriche, a voi la parola!
Vorrei partire da una base teorica che si trova scritta sui comuni libri di meccanica, ben venga poi ogni integrazione da parte vostra.
Lo sforzo di trazione massimo che un trattore può esprimere equivale all'aderenza. L'aderenza si ricava moltiplicando il peso aderente (forza peso che grava sugli organi di propulsione) per il coefficiente di aderenza (A=Ga*Ca), che varia in base alle caratteristiche del terreno e ad altri parametri. Più precisamente Ca è, ad esempio, inversamente proporzionale alla pressione esercitata sul terreno. Risulta quindi evidente che un ruolo essenziale è giocato anche dalla gommatura del trattore stesso. (l'ottimale sarebbero pressioni inferiori al bar)
Non bisogna poi sottovalutare il tipo di attacco dell'operatrice al trattore perchè, se lo sforzo di trazione non è parallelo al terreno, si generano delle forze che "schiacciano" il posteriore del trattore verso il basso, aumentandone la massa aderente. La stessa cosa succede per gli attrezzi collegati al sollevatore. Se un sollevatore riesce a caricare bene il trattore risulta evidente come l'aderenza ne tragga diretto vantaggio.
Inoltre più il punto di applicazione dello sforzo di trazione è in alto più si genera un momento che porta ad un trasferimento di carico dall'assale anteriore al posteriore.
Con questo penso di aver esaurito tutte le nozioni teoriche, a voi la parola!
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